Incipit: Nell'autunno del 1995, dopo aver dato le dimissioni dal mio ultimo incarico accademico, decisi di farmi un regalo e realizzare un sogno. Chiesi alle sette migliori studentesse che avevo di venire a casa mia il giovedì mattina per parlare di letteratura. Erano tutte ragazze, dato che, per quanto si trattasse di innocui romanzi, insegnare a una classe mista in casa propria sarebbe stato troppo rischioso. Fra gli studenti maschi, Nima fu l'unico a rivendicare con ostinazione i propri diritti, così acconsentii a passargli il materiale che assegnavo e, di tanto in tanto, a vederci da me per parlare dei libri che stavamo leggendo.
Questa è una vicenda vera, una di quelle che si portano dietro i drammi della Storia, il rapporto simbiotico fra maestro e allievi, l'orgoglio di una donna che fa da ponte a giovani allieve desiderose di imparare, di pensare, di condividere.
È una storia vissuta fra quattro mura, in un privato che diventa universale perché diventa il perimetro in cui prende forma la conoscenza, lo slancio vitale verso il sapere.
Cominciamo dalla storia martoriata di questo paese.