Incipit: Difficile adesso dimenticare la prima volta che me lo sono trovato in casa. In casa! Naturalmente lo dissi subito a Gilly. Avevamo appena cenato ed eravamo seduti fuori in terrazzo. D'estate usiamo spesso il terrazzo. Malgrado le erbacce che spuntano tra le pietre del lastricato, è comodo per andare in giardino perché da lì sono ancora in grado di scendere nel cortiletto dove tengo i vasi, le urne, i sacchi di concime eccetera. Una serata mite, l'aria ebbra di fragranze floreali, il gelsomino spagnolo in particolare, al mio naso il più pungente di tutti.
Rieccoci dinanzi a colui che ritengo uno dei più grandi autori contemporanei. Scrivo "dinanzi" perché ancora devo riavermi dall'averlo incontrato realmente, in una serata di Velletri Libris lo scorso 26 luglio. 😊
Trovarsi dinanzi a un grande scrittore, una grande scrittrice, avete mai provato l'ebbrezza? Io diverse volte, ma questa è una di quelle diverse, particolari, direi uniche.
Conoscere Patrick McGrath, parlargli direttamente quando la conduttrice della serata invoca il pubblico a fare una domanda. Io in prima fila, tremando col microfono in mano mentre lui lì, a pochi passi, con l'orecchio teso alla traduttrice, ascolta le mie parole concitate: "È per me un onore trovarmi dinanzi a lei e parlarle. Adoro il suo modo di scrivere, la prego non smetta di farlo". E poi la mia domanda su cosa gli abbia fatto venire l'idea per questo romanzo, se quel dipinto di Goya in copertina o altro.