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mercoledì 9 maggio 2018

Come conservare i libri?

A raccolta, blogger, perché vorrei offrirvi la possibilità di riflettere su un argomento alquanto trascurato riguardante i libri: la loro conservazione
Credo che tutti sappiate che i libri si possono ammalare. Ebbene sì, la carta è sottoposta a un deterioramento impercettibile eppure distruttivo. 
Facciamo prima un po' di chiarezza: concordo con chi afferma che i libri non si possano conservare per sempre, che vanno usati, consumati, vanno fatti circolare perché di fatto veicolano idee. 
I libri sono dopotutto dei contenitori, quello che conta è il loro contenuto.
In virtù di questa premessa, alzi la mano chi non ha a cuore la manutenzione e il destino dei propri amatissimi tomi. Ben pochi. 
Se è normale chiedersi come si siano formate le nostre biblioteche e a chi lasceremo i nostri libri non possiamo non porci affatto il problema della loro "manutenzione".
In Italia, dal 1938, esiste un luogo dove si studiano tutti i modi possibili coi quali un libro si può ammalare. È l'ICRCPAL, l'istituto che si occupa della tutela e il restauro del patrimonio librario, un tempo noto come Istituto per la patologia del libro
Sono entrata in questo mondo nell'anno di studio presso la Scuola vaticana di biblioteconomia - ne racconto qualcosa qui - quando in una delle nostre visite fuori aula ci portarono in questo luogo di delizie. L'istituto tuttora si occupa del restauro e la conservazione di importanti beni librari ed è specializzato anche nella conservazione preventiva di tali beni. In particolare, il lavoro si svolge su incunaboli e carte provenienti anche dal resto del mondo. Il suo prestigio è a carattere internazionale.

I nemici giurati del libro
- umidità (la principale causa di degrado, provoca variazioni pericolose, le pagine si macchiano, si appiccicano, i libri assumono il classico odore di stantio),
- calore (dannosi sia riscaldamenti che condizionatori, candele, stufe, radiatori),
- luce diretta del sole (sbiadimento, sbalzo di temperatura),
- carico sui libri (si impedisce che la carta "respiri")
- polvere (lascia che proliferino piccoli parassiti come il classico "pesciolino d'argento")
- insetti (spesso fanno nidi fra i libri, anzi vanno a crearcisi micromondi) 

Cosa possiamo fare:
- tenere le nostre librerie lontano da fonti di umidità come cucina e bagno, se poste in un seminterrato, evitare di posizionarle su un lato non abbastanza arieggiato; 
- scegliere il più possibile una parete lontano dai termosifoni, evitare il caldo secco con ogni mezzo;
- ricordarsi di non lasciare che la luce diretta del sole baci la nostra libreria, proteggiamola almeno tirando una tenda
- riporre i libri sempre in posizione verticale, non divertiamoci a comporre tetris, belli a vedersi e utili per risparmiare spazio ma dannosissimi; 
- spolverare almeno due volte all'anno i libri, uno per uno, con un pennello morbido lungo la costa e le pagine (evitare assolutamente stracci umidi, saponi e sgrassanti), e coprire i libri se si fanno lavori di muratura;
- non riporre piante troppo vicino alle librerie, da lì a un'infestazione di insetti il passo è breve, oppure con un rimedio della nonna, lasciare qualche grano di pepe nero sugli scaffali di librerie in legno (valgono anche menta, lavanda e rosmarino).

Libreria "Acqua alta" a Venezia: caratteristica ma anche luogo di pessima
manutenzione del libro. Varrebbe comunque una visita per il suo "folklore".

I libri vanno protetti anche dai loro lettori (!)
- non sfogliamoli con mani umide 
- non pieghiamo gli angoli delle pagine 
- non sottolineamoli 
- non lanciamoli
- non consumiamo cibo mentre leggiamo
- non usiamoli per la gamba più corta del tavolino

Ok, quest'ultima parte era fra il serio e il faceto 😁 
Valgono poche e precise regole: se vogliamo proteggerli, vanno ben riposti, puliti, usati correttamente. Insomma, rispettati. 
Credete di rispettare queste regole? Che tipo di conservatori di libri siete? 

32 commenti:

  1. Che post superbo^^ e rifkessivo...
    Lo copio e l'ho incollo da me.
    Merita di essere letto da più persone possibili 🙃😄

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  2. Leggendo il tuo articolo simpaticamente riflessivo, mi sono venute in mente le parole di Dorfles, quando afferma che i libri devono essere visutti, quindi scarabocchiati, ammaccati, piegati... Forse è un modo di vivere il libro molto naturalmente, ma, almeno io, non potrei sopportare di vederli ridursi in questo stato; sia per l'estetica e sia per la paura che possano, dopo qualche anno, perdere le pagine.

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    1. Questa cosa divide un po', in effetti.
      Teoricamente i libri sono nient'altro che un veicolo per il messaggio che contengono, ma è facile che finiscano con l'essere il valore in sé.
      Io sono gelosissima dei miei libri, che presto raramente, e cerco di tenerli al meglio.

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  3. Eh, infatti volevo aggiungere che vanno protetti anche da noi stessi, ma lo hai detto tu. Mi permetto di aggiungere: NON APRIAMOLI SQUARTANDOLI, massacrando rilegatura, colla e costina XD

    Moz-

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    1. Sìììì, infatti se il libro è una brossura, quando leggo non lo apro neppure completamente. Anni fa prestai diversi libri in brossura ma mi venivano restituiti con una pessima linea che attraversava il dorso.
      Pessimo uso, quindi poi annunciai che non avrei più prestato.

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  4. Faccio del mio meglio, anche se talvolta accadono eventi inspiegabili, come quando si è ammuffito un saggio della Feltrinelli che pure era conservato in mezzo ad altri che sono rimasti integri. Era un'edizione economica, non so se la qualità della carta può incidere sulla facilità di attecchimento della muffa.

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    1. Deve essere accaduto proprio perché già precedentemente "intaccato" da funghi tipici dell'umidità. È un po' come per la pasta già contaminata dalle farfalline della farina, non ci si può fare nulla.

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  5. E' un argomento che mi sta molto a cuore, soprattutto perché qui a casa c'è molta umidità e i libri ne stanno risentendo tantissimo. Purtroppo non è per nulla facile conservarli indenni. Senz'altro le precauzioni che hai indicato sono utilissime. Da parte mia, invece, non li maltratto più di tanto... :)
    In questo caso, un punto a favore degli ebook, direi. Almeno per la conservazione non ci sono problemi.

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    1. Sembrerà incredibile, ma anche sugli ebook il problema sussiste.
      Guarda a questo link:http://www.prodoc.it/conservazione-degli-ebook/
      Quanto all'umidità, perlomeno svuota la libreria una volta ogni due mesi e fai prendere aria a tutto, magari sotto un bel sole nelle stagioni non umide.

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  6. Io non sottolineo i libri. Ci scrivo direttamente appunti sopra e con la penna perchè altrimenti la matita non la vedo.
    Mi fucilate?????? ahahhaahahah Io i libri li vivo in tutti i sensi. Quelli conservati meglio sono quelli che non mi son piaciuti, Gli altri... beh! L'amante di lady Chatterley è tenuto insieme con lo scotch...
    E detto questo scappo su Saturno perchè vedo già gli oggetti che mi tirate dietro ahahhahahahaha
    Ciao a tutti!

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    1. Ma sì, ci sta tutta 'sta cosa.
      Con buona pace di tutti gli ossessionati del libro intatto, credo che il tuo massacrarli sia la cosa più logica. I libri dovrebbero essere vissuti, il che comprende anche la loro demolizione. :)

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  7. Seguo da decenni tutte le indicazioni che hai elencato, sia quelle relative al luogo di conservazione che all'utilizzo. Essere collezionista di fumetti, particolarmente delicati, ti obbliga a imparare presto tutti questi accorgimenti.
    Aggiungo che le cose più preziose (dal punto di vista affettivo, non economico) le tengo nella libreria a vetri.

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    1. Giusto, un elemento che manca in effetti nel post.
      Se abbiamo librerie con vetri, ciò è garanzia di maggiore conservazione.
      I fumetti finiscono con l'essere più fragili perché di solito vengono stampati su carta di minore qualità, almeno credo.

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    2. Non tanto per questo, la carta a volte è migliore di quella usata per i tascabili. Più che altro capita di avere a che fare con pezzi che hanno già un lungo vissuto alle spalle che li rende particolarmente fragili.

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  8. il problema spesso è la colla, ci sono colle che si sbriciolano e specialmente per i tascabili ti ritrovi con le pagine che prendono il volo... io sono abbastanza bravo nel riparare i libri, ma quando si sfascia un libro non cucito (in brossura) il più delle volte c'è poco da riparare.
    Conoscerai di certo la questione della carta, i libri più recenti (dal '900 in qua) sono fatti con carta da cellulosa, meno resistente di quella antica. Ne consegue che nel futuro avremo ancora i libri su pergamena e carta antica, ma non i nostri...
    Un consiglio per tutti: MAI usare lo scotch se si vuole bene a un libro, poi i danni sono irreparabili, nel tempo. Lo scotch lascia il segno, e non va più via. (a meno di usarne un tipo speciale, come il magic tape, ma il più delle volte è meglio un po' di carta velina col pritt)

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    1. Ottimi consigli, Giuliano.
      Sì, ricordo che fecero menzione della scarsa qualità della carta rispetto a quella pre nuova era industriale. Ciò spiega come si facciano a trovare pressoché intatti libri risalenti anche a un paio di secoli fa.
      E mai usare lo scotch, verissimo. Mi ritrovo libri riparati con il nastro adesivo oggi macchiati e scollati nuovamente.

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  9. Tengo libri ovunque: camere, ingresso, cucina e tinello, tranne che in bagno. Pazienza se si rovinano i ricettari o i dizionari(cucina e tinello).
    Si nota moltissimo quando un libro lo uso da testo per studiare o da leggere mel primo caso sottolineo, nel secondo assolutamente no, al limite appunto in un taccuino a parte. E si nota anche se lo impresto, chissà perché mi torna sempre con qualche evidente segno tipo macchie o piegature. Non importa davvero per me un libro deve essere letto aperto e usato, possibilmente non per schiacciare insetti... Altrimenti ammuffito in uno scaffale mi fa ancora più tristezza e mi sa di inutile.

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    1. Se legittimamente facciamo una distinzione fra libro e libro, di fatto quelli da cucina possono anche fare bella mostra di sé in cucina. :)
      Prestare i libri offre il fianco a grandi incognite, sì. La prima di tutte riguardante la sua restituzione.

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  10. Per recente esperienza personale aggiungerei: se devi traslocare non affidarli ad un traslocatore...

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    1. E io che traslocherò fra non molto, so già che non affiderò alla ditta lo spostamento della mia libreria. Mai! :)

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  11. Argomento affascinante oltre modo... di recente ho partecipato alla presentazione presso l'Archivio di Stato di Milano di alcuni documenti. Il più antico era un "mundio" longobardo, in pratica un contratto matrimoniale, su pergamena, ed è conservato benissimo proprio perché il supporto è di origine animale. Invece, così spiegava l'archivista, i più fragili sono proprio i documenti su carta: quelli di epoca fascista, ad esempio, si sgretolano sotto le dita.
    Per quanto riguarda il tuo elenco, seguo tutti i consigli sulla collocazione dei libri, ma purtroppo non riesco a evitare il problema della polvere abitando su una strada molto trafficata.
    Invece, temo di non osservare per nulla la regola dalla non sottolineatura: sottolineo e annoto con glosse e schemi i miei saggi (e ora i libri universitari); e alle volte anche i romanzi, anche se mi accadeva più spesso da ragazza! :)

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    1. A Roma ci sono decine di archivi per la conservazione di libri a stampa risalenti a diversi secoli fa, per non parlare dei manoscritti.
      Ricordo che a una visita a un archivio storico vidi il pessimo stato dei faldoni contenenti i censimenti. Eppure così preziosi...
      Comprendo il problema polvere, io ho abitato su strada trafficata per sei lunghi anni, non avevo però ancora la grande libreria che ho adesso, che di fatto si è formata da quando mi spostai.
      Sulla sottolineatura... ahi ahi! :)

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  12. Settimana scorsa hanno rinnovato qui a Padova l'esposizione di una delle rarissime copie della Bibbia tradotta in tedesco da Martin Lutero, alla Sala Barbarigo del Museo diocesano. Un'amica è andata (io ero a Milano per lavoro) e mi ha raccontato la meraviglia di vedere questo testo antico, fuori dalla teca, maneggiato con estrema cura dalla restauratrice.
    Non ho libri così preziosi ovviamente, però anch'io li tengo su una libreria Billy Ikea tutta vetrata. Quelli usati in vendita invece sono in scatole aerate e in posizione elevata, spero il più possibile al riparo dall'umidità. C'è da dire comunque che c'è carta e carta, e non sono solo i tascabili a rovinarsi e ingiallirsi in pochi anni. Dipende davvero dalla qualità della carta (e della rilegatura) scelta.

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    1. Ho avuto anch'io il piacere di vedere da vicino una delle rare copie della Bibbia luterana, sempre durante quel fatale anno alla Scuola Vaticana di Biblioteconomia. Veniva maneggiato con guanti bianchi di cotone, l'umidità delle mani è la nemica numero uno di questi preziosi incunaboli.

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  13. Ehm... verticali, dici? A me il formato catasta sembra così artistico... e poi, come non sottolineare la saggistica? Lo faccio, e con una quantità di colori, a ispirazione. Ahi ahi... ;)

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    1. Diciamo che il disordine a catasta ha un certo fascino, però ahimè non fa bene ai tanto amati libri.
      Meglio comunque sovrapporre piuttosto che esporre all'umidità.

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  14. Mettere i libri in posizione verticale è la parte più difficile, perché proprio faccio fatica a farceli stare, causa spazio ridotto ai minimi termini. Purtroppo qualche libro l'ho dovuto portare in cantina, però quando lo sono andato a recuperare non sono riuscita a far andar via quell'odorino inevitabile di umidità,muffa o quello che è...la mia soluzione è che oggi compro quasi solo eBook, i libri di carta sono un lusso che non mi posso permettere, salvo cambiare casa, ma anche questa possibilità per ora mi è preclusa. Ogni tanto scelgo di liberarmi di qualche libro e di portarli in biblioteca, però spesso diventa più un'occasione per spolverarli che per darli via davvero. È capitato più di una volta che partivo con l'intenzione di eliminare dei libri e dopo averli sfogliati e spolverati li rimettevo a posto...almeno questo vantaggio c'è ;-)

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    1. Non faccio fatica a crederlo. È troppo difficile liberarsi di libri, impossibile per quelli che abbiamo amato particolarmente.
      Tornando al tema conservazione corretta, cerca di riservare alla cantina davvero solo libri di cui ti puoi liberare, perché appena assumono quell'odorino cui fai riferimento, sono già bell'e andati, purtroppo.

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  15. Simpatico questo articolo e quanti bei consigli, perché io cerco di fare il possibile, ma so anche che posso migliorare! :).
    No, in cantina non metterei mai i libri, perché li condannerei al macero, tra l’umidità e l’odore: no, no. Ecco, invece, quanto a sottolineature, appunti a margine, circoletti intorno alle frasi… le faccio tutte ^__^ e so di non distinguermi dai cagnolini che marchiano il territorio con la pipì, ma è più forte di me. E poi, in fondo è un deterrente mirato a chi chiede libri in prestito con l’intenzione di mai più renderli ;-)

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    1. Mi piace questa idea di "marcare il territorio".
      Brava, Clementina. :)

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