sabato 9 marzo 2019

Serie tv in costume, che passione!

Nell'ultimo decennio le produzioni televisive ad altissimo profilo sono diventate un must di registi di calibro e di interpreti di resa eccellente. Se il cinema continua a rappresentare il canale privilegiato del racconto per immagini, le serie tv non sono insomma da meno. 
Cito Cristina, che ne ha scritto qui

La televisione non offre granché. Sono una spettatrice Rai (non guardo MAI i canali Mediaset, i bottoni sul telecomando sono intonsi), dove trovo i magnifici documentari degli Angela, qualche trasmissione di approfondimento politico o riguardante l'economia o la società, pochissime le fiction che realmente suscitano il mio interesse. 
Grazie a Sky, invece, e occasionalmente in streaming, ho avuto modo di entrare nel meraviglioso mondo di serie tv di pregio, produzioni milionarie (una puntata di Trono di spade pare si aggiri sui 10 milioni di dollari) e altre più a basso profilo ma comunque ben dirette, con ottimi dialoghi e cast ottimi. Nel filone delle serie che amo di più... annovero quelle in costume d'epoca
Alcune di esse sono tratte da romanzi vittoriani, alcune sono a sfondo storico, ispirate a personaggi che hanno lasciato il segno, alcune sono di nuova generazione, ma riescono a non essere da meno rispetto ai grandi intrecci del romanzo classico. 
Eccovi le serie che ho visto (in ordine casuale):

1. Trono di spade
È LA produzione televisiva per eccellenza. Quella che da molte stagioni tiene incollati gli spettatori alla poltrona, quella che ci ha spiazzati, commossi, divertiti. L'ultima ci aspetta fra poche settimane, il gran finale. Ottima in tutto: regia, dialoghi, cast, trama, ambientazione, per non parlare della colonna sonora. Decisamente splendide le prime tre stagioni, poi c'è una flessione, direi fisiologica, ma non potevamo abbandonare, perché comunque ci siamo affezionati ai personaggi, abbiamo detestato i cattivi e amato i buoni. 
Provo una sana invidia per il bravissimo George R. R. Martin che l'ha scritta. 


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2. Downton Abbey
Sontuosa, ottima produzione di qualche anno fa. Ne ho scritto qui

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3. Poldark
Ho amato questa serie fin dalle prime immagini, poiché ambientata sulle falesie della Cornovaglia, in un Settecento inglese abbastanza ben costruito. Trama semplice, a volte fin troppo, con il difetto di essere anche un po' scontata, ma bella perché ben girata, con ottimi interpreti che ne rendono vivo il tessuto narrativo. Si va verso la quarta stagione. 


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4. Taboo
Questa serie è davvero particolare, perché è un intreccio alla maniera vittoriana, direi anche dickensiana, ma in versione "dark". Il protagonista è un uomo apparentemente spregevole, tutto quello che lo circonda è immerso nel mistero. L'amore, l'amicizia, sono perennemente in bilico, in un mondo violento e inesplicabile, che nasconde qualcosa che ancora dobbiamo scoprire. 
Il protagonista è il fantastico Tom Hardy, che pare si sia scritto da solo l'intreccio. 


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5. Outlander
Trama appassionante, nucleo narrativo incastonato in un salto indietro nel tempo di due secoli, in una Scozia che combatte per la libertà contro inglesi senza scrupoli. Pietre misteriose, legate a riti druidici, che permettono di tornare indietro ma anche di tornare al presente. Protagonisti perfetti, come il resto del cast. Costumi, scenografie di pregio. Piacevoli in particolare le puntate della seconda stagione, ambientate nella Francia del re Sole. Lo annovero tra i feuilleton di pregio, ecco. 


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6. Victoria 
È la serie che permette di conoscere più da vicino la sovrana che la segnato letteralmente un'epoca. Protagonista un po' "patinata" ma ci può stare. In particolare mi è piaciuta la seconda stagione, la sceneggiatura ha ingranato meglio, belli i dialoghi fra Victoria e il suo mentore Lord Melbourne, interpretato da un Rufus Sewell praticamente perfetto. 


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7. Westworld
Immaginate un enorme parco di divertimenti per un gioco di ruolo costoso e travolgente. Immaginate che i personaggi che interagiscono con gli ospiti siano dei robot di forma umana, programmati per fare divertire i ricchi ospiti e far vivere loro una totale immersione nell'ovest selvaggio. 
Ecco, questo è Westworld, la serie che racconta come le macchine possano ribellarsi all'uomo e fargliela pagare sul serio per il loro delirio di onnipotenza. Un po' forzata la seconda stagione. 


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8. Guerra e pace
Qui entriamo nel novero delle miniserie tratte da romanzi classici. Credo sia il capolavoro fra tutte. Non una scena, un dialogo, un'inquadratura che possa essere criticata negativamente. Il difficile era rendere al meglio il romanzo di Tolstoj, questa produzione ci riesce pienamente. 
Ho adorato il personaggio di Pierre Bezukhov, con un Paul Dano da Oscar. 


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9. La fiera delle vanità
Una piacevolissima versione televisiva del romanzo di Thackeray. Mi è piaciuta la scelta di inserire musiche contemporanee nella colonna sonora, così come l'inizio di ogni puntata con l'autore che fa un sunto di ciò che si vedrà nella puntata, mentre sullo sfondo i personaggi si divertono su una giostra. 
Dietro la commedia, si nasconde il dramma di un'arrampicatrice sociale che è costretta a ogni azione malevola per poter farsi spazio in un'alta società difficile e impenetrabile. 


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10. I misteri di Pemberley
Non che il tentato seguito di Orgoglio e pregiudizio mi faccia impazzire, ma qui ci sono tutti gli ingredienti per rendere credibile un probabile "come sarà andata a finire?", che ci siamo chiesti tutti coloro che hanno letto il romanzo della Austen. Questo anche se, oltre ad attingere alla pessima reputazione di George Wickham, l'autore del romanzo non avrebbe saputo dove andare a parare. 
Pessima la scelta di Anna Maxwell Martin nel ruolo della nostra eroina Elisabeth Bennet, meglio il tenebroso Matthew Rhys in quello di Darcy. 
Comunque, perdibile. 


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11. Casa Howard
Dopo il bellissimo film di James Ivory, ci voleva una certa maestria per rendere questo intreccio, che ha una sua complessità e fragilità. Direi che ci sono pienamente riusciti. Ottima la scelta del cast, così come l'ambientazione. Ho adorato la casa dei tre Schlegel nel centro di Londra, così come la vivacità dei loro atteggiamenti di apertura al mondo, in contrasto con l'austerità del capofamiglia dei Wilcox, interpretato da un Matthew McFadyen credibilissimo. 


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12. Picnic a Hanging Rock
Ecco un altro confronto che nasce spontaneo, perché il film è praticamente inarrivabile. Eppure questa miniserie riesce a catturare atmosfere e intreccio in modo impeccabile. Cast, ambientazione, regia ottimi. È una versione televisiva che non fa rimpiangere troppo la prima trasposizione.


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13. Dieci piccoli indiani
Ottima riduzione televisiva del romanzo capolavoro di Agatha Christie. Direi che su tutti il migliore interprete sia Charles Dance, nel ruolo del giudice e assassino Wargrave. Però un plauso lo posso dare anche all'Aidan Turner protagonista di Poldark, che qui si difende bene nel ruolo di Philip Lombard. 
L'ambientazione è ipnotica: una magnifica tenuta su un'isola in mezzo all'oceano. 


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Queste le serie che posso citare. Ve ne sono altre che ho tentato di vedere, ma che fin dalla prima puntata non mi hanno coinvolto particolarmente, quindi le ho abbandonate. 
Sono piuttosto esigente, se dialoghi (che sono il nerbo di ogni racconto) e cast non mi piacciono, allora lascio, devo almeno poter salvare qualcosa se manca uno di questi elementi. 
Le avete viste? Avete altro da suggerire "in costume d'epoca"? 

24 commenti:

  1. Non guardo granché le serie televisive come dicevo anche a Cristina. Ma nel tuo post mi ha piacevolmente sorpreso apprendere che esiste una serie su "Casa Howard". Sarà che ho letto il romanzo e visto il bellissimo film di Ivory, quindi mi incuriosisce.

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    1. Se hai Sky oppure sei pratico dello streaming, cercalo, non ti deluderà. :)

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  2. Io sono uno di quelli che "mah! che avrà di così particolare il trono di spade? ho di meglio da fare", poi su richiesta di una mia amica ho iniziato a guardarlo e "wooooooow wooooooow wooooooow"

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    1. È capitata la stessa cosa a me. In realtà, io l'ho "recuperato" un paio di estati fa, proprio dietro insistenza di un cugino che aveva iniziato a vederlo in streaming. Poi mi sono allineata. Ho fatto una full immersion di più stagioni in un'estate. E pensare che fu sul mio piccolo tablet. :)

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  3. "Il Trono di Spade" effettivamente è parecchio costoso, tanto che l'ultima stagione, pare, sarà composta solo da 6 episodi. Inoltre c'è da dire che la produzione ha gi esaurito da tempo il materiale originale di Martin e sta procedendo solo grazie alla fantasia degli sceneggiatori.Il buon Martin è chiamato dai fans in maniera amichevole "il grassone bastardo" perché è da parecchio fermo sulla stesura degli ultimi due romanzi della serie ed anche perché invece di dedicarsi ad essi sta spaziando su altre cose, come i prequel del ciclo...di conseguenza gli appassionati temono che lo scrittore muoia prima di averlo terminato.
    Di "Outlander"ho apprezzato molto la prima stagione, ma l'ultima puntata, con lo stupro omosessuale è stata parecchio pesante anche per il sottoscritto che non è certo uno stomaco debole, concordo comunque con te che è un bel prodotto.
    Per quanto riguarda "Poldark" invece ammetto di essere prevenuto perché ricordo troppo bene la versione originale degli anni 70.La trasmetteva la Rai la domenica ad ora di pranzo. Ebbene era noiosissima, inoltre molto spesso le puntate finivano malissimo per il povero protagonista e per la moglie, per me che ero bambino non è certo un ricordo piaceole.

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    1. Riguardo al "Trono di Spade", oltre ai costi, credo che le ultime serie siano brevi perché, se hai notato, non resta molto da aggiungere. Hanno spalmato su più puntate ciò che poteva essere detto in un paio. Le prime stagioni sono state stupende, poi c'è sempre un allungare il brodo che poco aggrada, ma è solo questione di "affetto" il seguirle.
      Hai perfettamente ragione riguardo a "Outlander", tanto più che come dico nel post lo reputo un feuilleton piacevole. L'intreccio fu molto attraente nella prima stagione. Della scena dello stupro di Jamie io non ho tollerato la devianza della vittima. Il fatto che pur subendo la violenza si fosse abbandonato al piacere, cosa che poi lo manda in crisi totale con Claire. Bah, poteva essere evitato, secondo me.
      Riguardo a "Poldark", sai che ricordo anch'io qualche scena di quello antico antico degli anni Settanta? Avevo sei o sette anni, mia zia, giovanissima, seguiva la serie e adorava il protagonista, quindi mi capitava di guardarlo assieme a lei. Per altro mi spiegava l'intreccio, quindi nel vedere la nuova edizione diciamo così, ricordavo bene il personaggio della umile Demelza (che il correttore giustamente mi stava correggendo in "demenza").
      Qui non può venirti angoscia alcuna. Le scene sono splendidamente fotografate, i personaggi sono credibili, hanno "le facce giuste", è una bella produzione, per quanto non la includerei nelle serie "tanto di cappello", ma questo, come per "Outlander" dipende dal romanzo da cui sono tratte queste produzioni. Non è l'epico Guerra e pace, ecco.

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  4. Non amo le serie TV in costume, è più forte di me. Però ho visto la serie 10 piccoli indiani che mi è piaciuta molto, ho visto al cinema anche Casa Howard di Ivory e ne ho un bel ricordo.

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    1. Quel film di Ivory fu una delle cose belle di quel cinema anni Novanta che purtroppo non esiste più, ahimè.

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  5. Mai vista nessuna di queste, ma forse per l'amore per il libro guarderei Dieci piccoli indiani. E giusto poco tempo fa Maria Teresa su fb citava proprio come altri libri, tipo Cent'anni di solitudine fossero stati acquistati da Netflix per riprodurre la serie tv. Che sia per andare incontro ai lettori deboli? Per non lasciarli indietro su capolavori del passato, o per percorrere una strada di quasi sicuro successo? Fatto sta che è una moda che prende piede e funziona.

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    1. Credo che sia perché le produzioni televisive rendono effettivamente molto, e vogliono andare sul sicuro con i romanzi noti a tutti. Considera che una serie di successo viene venduta in trenta o quaranta paesi, praticamente è una gallina dalle uova d'oro. Molti registi di calibro stanno volgendosi verso la produzione televisiva, in linea con le tendenze degli ultimi anni che fanno svuotare i cinema per affollare i salotti con tv via cavo e pay tv.

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  6. Mia cara adoro le serie e quando guardo la tv attacco direttamente Sky! Il Trono di spade è un vero must, anche Westworld e Poldark mi sono piaciuti. Ce ne sono così tante che non potrei citare tutte. Ricordo una serie pregevole sui Borgia e i Medici, e i Pilastri della terra, tratto dal romanzo di Ken Follett.
    Si impara molto dell"intreccio e della trama. Dai quando scrivo abitualmente, me ne accorgo molto di più.

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    1. Sai che "I pilastri della terra" m'è parso del tutto deludente? Non ho letto il romanzo ma se è costituito da quell'intreccio così... poco epico, allora davvero non fa per me. Pensa che avevo perfino dimenticato di averlo visto.

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  7. Credevo non mi piacessero le serie tv in costume, e poi è arrivato Outlander a smentirmi! :D
    Mi è piaciuto molto Victoria e il mio personaggio preferito era proprio Lord Melbourne. Non ho visto la prima stagione de Il trone di spade, dicendomi che prima leggerò il libro. E adesso sento di aver perso qualcosa. Se riesco a trovare un po' di tranquillità, sono capace di recuperare tutte le stagioni con una full immersion. Magari quest'estate, chissà. Poldark non l'ho ancora visto, nonostante sia dato come "secondo" di Outlander per storia d'amore intensa. Degli altri non conoscevo l'esistenza, ma del resto non ho Sky, frequento più lo streaming "puro" diciamo.
    UNo che potrebbe piacermi, ma non riesco a seguire con continuità, è The last kingdom. Quelle poche puntate viste non erano male.

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    1. Fai come me, come rispondevo più sopra, "Trono di spade" me lo sono recuperato sul tablet in streaming un'estate intera. La bellezza stava nel non dover aspettare un paio d'anni per la stagione successiva, era un'immersione totale, era ipnotico. Le puntate sono come ciliegie. :)
      "Poldark" te lo consiglio vivamente. Non credo appartenga ai romanzi d'amore tout court, tanto più che l'aspetto più interessante risiede proprio nella conflittualità del protagonista, cui è stato sottratto un intero patrimonio, che è orgoglioso, ha difetti che sono tipici dell'uomo dell'epoca (fine Settecento). Ma è anche una serie in cui le classi deboli devono farsi strada attraverso l'arroganza dei ricchi e dei borghesi. Ti mostra un'Inghilterra piena di contraddizioni, con un senso della giustizia molto labile. E racconta la competizione in modo dinamico.
      Insomma, l'aspetto "amoroso" è solo un dettaglio, altrimenti scadrebbe nel feulleiton.
      Non conosco The last Kingdom ma so che presto faranno "La verità sul caso Québert", che voglio vedere pur non avendo letto il libro. :)

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  8. Avevo inziato a seguire "I misteri di Pemberly", ma poi mi sono persa via, sono felice di scoprire di non essermi persa poi molto. Attendo invece "Il trono di spade", diventato ormai un vero e proprio rito famigliare (bimba esclusa, ovviamente)

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    1. In realtà sono solo due puntate, ma se non hai visto la seconda, davvero non ti sei persa nulla.
      Eh sì, "Trono di spade" non è certo adatto ai bambini. Ricordo le scene estreme della prima stagione. Poi si sono calmati, altrimenti la serie non avrebbe potuto vendere nel mondo come invece poi è successo.

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  9. Ti ringrazio molto per il link al mio post. :) Dopo aver letto le tue citazioni, mi sono convinta che devo vedere proprio "Outlander" che da più parti mi hanno consigliato. Anche "Taboo" mi incuriosisce moltissimo, amando molto le ambientazione vittoriane e "dark". Non ho visto "Poldark" perché sono affezionata ai miei ricordi del vecchio sceneggiato, di cui non perdevo una sola puntata; però potrei farci un pensierino, tanto sono a quota tredici e quindi una in più o una in meno...
    Mi lascia alcuni dubbi, invece, l'idea di girare una serie tv su un romanzo, per quanto ben fatto. Ad esempio ora è partito "Il nome della rosa". Se intendono proseguire su più stagioni, com'è di solito il caso in questi format, l'alternativa è quella di imbastire una trama nuova di zecca con gli stessi protagonisti, sempre che riescano a sopravvivere. ;)

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    1. Sto registrando via via le puntate de "Il nome della rosa", tratto da un romanzo che ho adorato e che ho intenzione di rileggere presto. Da quello che ho visto nella prima, è un'ottima produzione. Non mi fa impazzire Turturro nel ruolo principale, ma c'è criterio registico, la sceneggiatura è fedelissima al libro, anzi praticamente Eco gliene ha confezionata una già bell'e pronta, si può dire. Non credo che intendano andare oltre. È una trasposizione fedele.
      Rispetto a "I Medici", che ho trovato perdibile sotto diversi punti di vista, a cominciare dal cast patinato e totalmente fuori ruolo, nonché per il doppiaggio carente, e la regia troppo elementare, qui ci troviamo dinanzi a qualcosa di bello.

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  10. Dunque, premesso che ho sky ma pochissimo tempo per guardare qualsiasi cosa, senza contare i bambini che ormai hanno monopolizzato il decoder per guardare cartoni a rotazione, anche a me piacciono le serie tv in costume. Di tutte quelle che citi ho visto Il trono di spade ed avevo incominciato a guardare la prima stagione di Outlander che mi piaceva - nonostante abbia in precedenza provato a leggere i romanzi della Gabaldon che ho abbandonato forse al terzo capitolo del primo volume.
    Targate Sky io ho anche molto amato Il gladiatore, I Borgia e Da Vinci's Demons.

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    1. Io e mio marito lottiamo contro il tempo per vedere queste serie, hai ragione, è difficile conciliarle con quello che abbiamo a disposizione. Diciamo che ci abboniamo a Sky per la libertà di poter vedere quando si vuole, e da queste parti il telecomando è solo nostro, non ci sono figli. :)
      Come te, non credo che potrebbe interessarmi leggere la Gabaldon, il rosa non fa per me. La serie tv in qualche modo presenta un prodotto piacevole, che si fa seguire, per quanto anche lì ne avrei da dire (per esempio un personaggio che torna dall'amata dopo varie vicissitudini, a cavallo e ripulito nonostante fosse praticamente nullatenente, e via dicendo).
      A parte questi aspetti, ce ne sono altri che me lo rendono godibile, altrimenti anch'io mollo. :)

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  11. Che vergogna, Luà, manco uno!
    Vabbè, non abbiamo Sky e guardo pochissima tv; come dicevo anche a Cristina, seguo qualche fiction televisiva, ma devo beccare quelle giuste, perché se no abbandono l'intenzione già dopo la prima mezz'ora di visione. Non faccio distinzioni, però, fra Rai,Mediaset e altri canali: se trovo quello che mi piace, me ne infischio delle appartenenze.
    Tra le serie che hai citato tu, vorrei vedere "La fiera delle vanità", perché in realtà da tempo vorrei leggere il libro (anzi, partirei sempre prima dalla lettura e poi vedrei la trasposizione televisiva). Per esempio, un tempo, mi sarebbe piaciuto vedere le puntate di "Cime tempestose" dopo avere riletto il romanzo.

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    1. Ma no, cercale in streaming e te li vedi sul pc! :)
      Alcune valgono davvero una visione. Per altro, pare che guardare le serie tv faccia bene ai narratori. Alcuni intrecci sono talmente ben congegnati che a guardarli con "occhio critico" si impara molto.
      Non guardo Mediaset a parte per la qualità dei programmi per la grande quantità di pubblicità. Guardo pochissime fiction Rai: L'amica geniale, il film su Mia Martini (per quanto con una sceneggiatura semplicistica, valeva Serena Rossi), Il nome della rosa, queste sono degnissime di essere viste, molto altro è talmente debole, banale, scritto male, che mi annoiano a morte e me le risparmio. Trovo che siano anche mal recitate, e se ci fai caso, quando si tratta di serie americane in cui lavorano anche italiani, nel doppiarsi da sé sono un disastro, rendono il personaggio scadente (vedasi il perdibilissimo I Medici).
      Mi comporto con le serie tv come con i libri e in generale con tutto ciò che è narrativa, anche teatrale: mi deve travolgere.
      Di "Cime tempestose" ci fu una riduzione televisiva, produzione italiana, con il bravo Alessio Boni e mi pare Valentina Cervi, direi accettabile. La regia scelse di rappresentare la brughiera come perennemente innevata, mah.

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  12. Wow quante belle idee mi dai! Sono molto curiosa di Taboo, per esempio, non ne avevo mai sentito parlare. Per il resto, di quelle da te citate conosco bene Dieci piccoli indiani, Downton Abbey, Westword, Outlander (che però ho interrotto). Qualcun'altra la conosco per sentito dire ma non ho mai approfondito. Caspita, proprio come i libri, spero di avere abbastanza tempo da vivere per poter vedere tutto quello che mi piacerebbe vedere :)

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    1. Cerca di recuperarlo, Taboo non è niente male.
      Come scrivevi tu stessa, guardare le serie tv aiuta noi narratori. :)

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